CONFERENZA REGIONI A
VENEZIA CON MINISTRO CLINI
31 ottobre 2012 - Le Regioni con poteri legislativi che si affacciano sulle due sponde dell'Adriatico si danno appuntamento il 9 novembre a Venezia, a palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, per impegnare i rispettivi governi a bloccare trivellazioni e pozzi di ricerca di giacimenti di idrocarburi nel fondale marino. A prendere l'iniziativa sono le due assemblee legislative di Veneto e Puglia che, insieme alla Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali d'Italia, hanno invitato a Venezia il ministro per l'ambiente Corrado Clini e i rappresentanti dei Consigli regionali di Abruzzo, Molise, Marche, Emilia Romagna, Friuli e dei governi sloveno, croato, macedone, montenegrino e albanese per mettere a punto una strategia comune di salvaguardia delle coste mediterranee. "Il mare Adriatico è un bene comune - sottolinea il presidente del Consiglio veneto Clodovaldo Ruffato che aprirà i lavori della conferenza - che tutti i paesi e le regioni rivierasche hanno l'obbligo di tutelare. Considerando che tutte le operazioni di esplorazione o di trivellazione effettuate su una sponda hanno inevitabilmente effetti ambientali anche sull'altra, data la limitata estensione del mare Adriatico, è quanto mai auspicabile aprire il dialogo anche ai Paesi dell'Adriatico orientale. Nell'incontro internazionale del prossimo 9 novembre approfondiremo le problematiche della salvaguardia dei territori costieri, con l'obiettivo di attivare sinergie e forme di collaborazione e di condividere un sistema di principi e criteri cui fare riferimento per le attività di prospezione del sottosuolo marino e di qualsiasi attività di sfruttamento del mare nell'area adriatica e jonica". Il Veneto, come Puglia e Abruzzo, ha già provveduto ad approvare e ad inviare alle Camere lo scorso gennaio una proposta di legge statale che blocca prospezioni, ricerche e coltivazioni di giacimenti di idrocarburi nelle acque adriatiche. Il 20 settembre scorso i presidenti dei Consigli regionali d'Italia, su proposta del presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna, hanno condiviso e approvato un ordine del giorno comune che sollecita le Regioni, il Parlamento e il Governo nazionale a salvaguardare le coste delle regioni del Mediterraneo da trivelle ed estrazioni di gas, metano e petrolio. Ora che il governo ha presentato la propria proposta di piano energetico nazionale, le Regioni adriatiche tornano a riaffermare preoccupazioni e contrarietà per nuovi progetti estrattivi al largo delle loro coste. Venerdì 9 il confronto internazionale tra le regioni delle due sponde adriatiche vedrà la partecipazione di tecnici (Vladimiro Achillidirettore del laboratorio rilevamento e geomatica dell'università di Padova e Stefano Ciafani di Legambiente), dell'assessore veneto all'ambiente Maurizio Conte (Lega) e di politici di primo piano, tra cui il 'governatore' della Puglia Nichi Vendola (Sel) e i presidenti delle commissioni Ambiente di Camera e Senato, l'on. Angelo Alessandri (Lega) e il sen. Antonio D'Alì (Pdl). Concluderà i lavori, attorno alle 12.30, il ministro dell'ambiente Corrado Clini.