Freddo siberiano, con vento, ma senza pioggia. Così la
quarantunesima "Edizione della Caminada" ha accolto i numerosi
podisti presenti.
Luogo di ritrovo e partenza, la sempre bella Barchessa Comunale. L'area
posteriore la villa è stata, come consuetudine, adibita a spazioso e
comodo parcheggio.
Tanti i podisti presenti, molti dei quali indigeni (nel senso di provenienti
dal luogo o da poco distante). Persone che abitualmente non frequentano le
nostre marce, pur praticando i podismo, oppure persone che ci cimentano solo
una volta l'anno in occasione della marcia nel loro paese.
Questa presenza rappresenta, secondo me, la caratteristica e la forza
delle organizzazioni che operano nei paesi un po' più distanti da Padova. Man
mano che ci si allontana dal capoluogo, la partecipazione degli abitanti locali
e la loro disponibilità a collaborare aumentano quasi
proporzionalmente. Forse sbaglio, ma questa è l'impressione che
ho. Se poi guardo la classifica gruppi, e vedo la presenza di più di cento
iscritti fra scuole elementari, medie e piedibus, (cosa assai rara) questo
convincimento si rafforza.
Cronaca.
Percorsi con molto asfalto, almeno nel percorso medio, frutto
probabilmente di un periodo in cui le piogge sono state frequenti.
Comunque gradevoli.
Ristori esterni buoni e ben gestiti nonostante il vento.
Ristoro centrale... e qui viene il bello!!!
Il solito pantagruelico ristoro!!! Da dolcetti, a uova sode, passando da
fette biscottate con cioccolata, per giungere alla pancettina alla piastra su
un letto di polenta calda... Nulla mancava! ... neanche i soliti mazzolini di
fiori a far bella mostra di se a bordo tavolo. Da massimo dei voti!
... Tranne... Beh! ..un cosa, a parer mio, non era da dieci e
lode, e cioè la solita ressa che viene a formarsi in questo tipo di
ristoro. E qui entro in un discorso generale. L'impressione che ho è che molta
gente non abbia ancora capito che i ristori delle marce non sono i banconi di
un self service. Nei ristori si attende di essere serviti dall'addetto, e una
volta che questo è avvenuto si lascia immediatamente spazio a chi sta
dietro. Ci si allontana e si consuma in santa pace quanto
conquistato. Rimanere fermi davanti al tavolo finchè non si è finito
di mangiare o bere crea solo confusione e un danno a tutti, sia a chi
deve ancora "consumare" che a chi sta
"servendo". Anche l'invito dello speaker a
lasciare liberi gli spazi antistanti molto spesso cade nel vuoto.
Nonostante ciò, con qualche esibizione acrobatica, ma sopratutto
aspettando pazientemente che la ressa si placasse, sono
riuscito persino a fare il bis di pancetta e polenta... Non me ne vogliano
per questo gli amici della Pro Loco Santelenese per aver
approfittato... ma il fatto è... che era troppo buona!!!
Bene, digerito il tutto, passo quindi, e senza ulteriore indugio, a
presentare il servizio fotografico che Luca Bertipaglia, in gran parte, ed io,
per la parte rimanente, abbiamo prodotto. Sicuro che anche questa volta sarà di
vostro gradimento, vi ringrazio intanto per gli apprezzamenti di cui
ci fate oggetto e poi mi permetto di estrapolarne una, in via eccezionale,
e pubblicarla a lato. Il fiocco azzurro posto sotto il gazebo dei Podisti
Tribano, e che appare in questa fotografia, ci racconta che nel Gruppo di
Tribano, Marika Girotto, che ha fatto il lavoro più grosso, e Sandro
Masiero (componente del Direttivo), che qualcosina ha fatto pure lui,
hanno messo al mondo un nuovo podista di nome Stefano. A loro ed alla
sorellina Linda gli auguri miei e (sicuro di interpretare correttamente il
vostro pensiero) vostro.
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